Madras Times - A Tor Vergata nuova frontiera test genetico per tumore prostata

A Tor Vergata nuova frontiera test genetico per tumore prostata

A Tor Vergata nuova frontiera test genetico per tumore prostata

Prostatype ottimizza terapie e riduce gli interventi superflui

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Permettere a medici e pazienti di valutare con precisione l'aggressività del tumore prostatico e scegliere il trattamento più adatto, evitando terapie eccessive o insufficienti. È questo l'obiettivo di "Prostatype", nuovo test genetico all'avanguardia per personalizzare le terapie e migliorare la qualità di vita dei pazienti, disponibile presso il Policlinico Tor Vergata di Roma. Ogni anno in Europa a quasi 500mila uomini viene diagnosticato un carcinoma prostatico, il tumore più diffuso nella popolazione maschile. Attualmente, i metodi diagnostici standard non sempre permettono di prevedere con accuratezza l'evoluzione della malattia, portando in alcuni casi a terapie troppo aggressive, con effetti collaterali debilitanti, o sottotrattamento, con il rischio che un tumore ad alto rischio non venga adeguatamente contrastato. Prostatype, comunica il Policlinico, "supera questi limiti grazie a un'analisi genetica avanzata che, combinando l'espressione di tre geni 'staminali' con i parametri clinici tradizionali (Psa, Gleason, stadio tumorale), assegna un 'P-Score' (Punteggio P)", in modo da predire "il rischio di progressione del tumore, guidando medici e pazienti verso scelte terapeutiche più mirate e sicure". Il test non è incluso nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), è disponibile a pagamento ed eseguito presso la Fondazione Policlinico Tor Vergata. Per accedervi occorre consultare uno specialista urologo, che valuterà l'opportunità di una consulenza genetica, e visitare i siti dedicati per informazioni e prenotazioni. "Prostatype rappresenta un passo avanti nella lotta al cancro alla prostata," spiega Giuseppe Novelli, Uoc Laboratiorio Genetica medica. "Grazie a questo test possiamo ottimizzare le terapie, riducendo gli interventi invasivi non necessari e garantendo, al contempo, cure più efficaci ai pazienti a maggior rischio".

B.Chawla--MT