Madras Times - Via al Clinical trials Day, al centro ricerca e innovazione

Via al Clinical trials Day, al centro ricerca e innovazione

Via al Clinical trials Day, al centro ricerca e innovazione

A Roma incontro su frontiere terapeutiche e nuovi professionisti

Dimensione del testo:

"Sarà la nostra 'Cernobbio della ricerca medica', un'occasione per presentare i grandi protagonisti della rivoluzione terapeutica degli ultimi 20 anni, i farmaci e i dispositivi che hanno cambiato radicalmente la prognosi in oncologia, malattie autoimmuni, infettive e metaboliche, spesso anche grazie alla nostra partecipazione ai trial clinici registrativi". Così Antonio Gasbarrini, preside della facoltà di Medicina e chirurgia della Cattolica e direttore scientifico f.f. del Gemelli, definisce il Clinical trials day in corso oggi, Giornata internazionale dei trial clinici, e domani 21 maggio a Roma: due giornate dedicate all'innovazione terapeutica, alla crescita della ricerca clinica in Italia e alla formazione delle nuove figure professionali. Protagonisti centrali degli incontri le aziende del farmaco e dei dispositivi medici, con un primo giorno dedicato alla rassegna dei successi industriali e scientifici e all'importanza della partnership pubblico-privato nell'innovazione a servizio del paziente. "Una collaborazione stretta tra sistema sanitario, mondo accademico e industria può generare valore per il paziente, sostenibilità per il sistema salute e attrattività internazionale per il Paese", afferma il direttore generale di Fondazione Gemelli, Marco Elefanti. Il direttore generale dell'Ospedale Isola Tiberina - Gemelli Isola, Daniele Piacentini, conferma come "essere parte di una rete" di questo tipo "significa contribuire concretamente alla costruzione di una sanità di eccellenza sostenibile e umana". Con circa 1400 studi in corso - di cui 653 su nuove molecole - e un importante supporto alla ricerca, il Campus Gemelli si conferma uno dei principali centri italiani per la sperimentazione clinica. Secondo giorno focalizzato invece sulle nuove professionalità della ricerca clinica, un confronto sulla costruzione di percorsi formativi per figure come Study coordinator e Study nurse. "Dobbiamo spingere le università a inserire nuovi insegnamenti nei loro corsi di laurea e attivare percorsi professionalizzanti post-laurea", spiega Vincenzina Mora, coordinatrice organizzativa del Ctd. "Vogliamo dare concretezza alla nostra visione di medicina traslazionale", conclude Gasbarrini, "ma anche essere motore di cambiamento, con un modello virtuoso di collaborazione pubblico-privato e università-industria, che parli già la lingua del post-Pnrr".

D.Kumar--MT