Madras Times - Aifa, nel 2024 più trials sponsorizzati ma grande calo no profit

Aifa, nel 2024 più trials sponsorizzati ma grande calo no profit

Aifa, nel 2024 più trials sponsorizzati ma grande calo no profit

Il presidente Nisticò anticipa i dati del 22° rapporto nazionale

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"Attualmente si conferma il trend in crescita per gli studi sponsorizzati con un aumento da 505 (82.7%) a 522 (87%) di trials autorizzati. Tuttavia si registra un calo notevole nel campo degli studi no profit con una diminuzione da 106 a 78 sperimentazioni cliniche, rispettivamente dal 17.03% al 13%, probabilmente a causa dell'onere crescente per il reclutamento di risorse in ottemperanza alla normativa in vigore". Robert Nisticò, presidente dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), anticipa così i dati emersi dal nuovo rapporto nazionale 2024, il 22° dell'Agenzia, in cui rispetto al 2022-2023 "si conferma il dato per la fase I di 112 sperimentazioni cliniche presentate", mentre "le sottomissioni per la fase II sono diminuite dal 35.8% al 31% e la fase III ha registrato un lieve aumento dal 42.2 % al 46%". L'area più coinvolta è ancora l'area oncologica, compresa l'oncoematologia, che "annovera il più alto numero di studi autorizzati (220 su 600, 32.3%), seguita dalle malattie del sistema immunitario (57, 8.3%), dalle malattie cardiovascolari (44, 6.5%) e del SNC (43, 6.3%)". Lieve incremento anche negli studi per le terapie avanzate, con un "aumento da 29 a 31 studi autorizzati". I trial clinici, afferma Nisticò, "rappresentano il volano dello sviluppo economico e sociale di un Paese, e la ricerca trova realizzazione grazie a una solida collaborazione tra settore pubblico privato e istituzioni". Il presidente Aifa ricorda come la normativa europea vigente, nello specifico il regolamento 536/2014, abbia messo in atto "cambiamenti fondamentali con lo scopo di creare regole e criteri identici in tutti gli Stati Membri, sia per studi profit che non-profit, assicurando la produzione di dati affidabili e robusti, di alto livello scientifico e garantendo la sicurezza del paziente nonché la trasparenza sui risultati dei trials". L'Italia, spiega, ha un ruolo cruciale alla luce della "lunga tradizione culturale e scientifica nel campo dei clinical trials grazie all'expertise dei nostri ricercatori e sperimentatori, grazie ai centri di ricerca e alle strutture con dotazioni e apparecchiature all'avanguardia". Ciò è dimostrato dal fatto che il settore internazionale, dopo la pandemia, "dimostra una rinnovata volontà di investire negli studi clinici".

S.Iyer--MT