Madras Times - Tumori, ok in Ue a prima formulazione sotto cute di un anticorpo

Tumori, ok in Ue a prima formulazione sotto cute di un anticorpo

Tumori, ok in Ue a prima formulazione sotto cute di un anticorpo

Nivolumab è indicato per la terapia di diverse neoplasie solide

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La Commissione Europea ha approvato la formulazione sottocutanea di nivolumab, un farmaco immunoterapico utilizzato contro molti tumori solidi, come il melanoma, il tumore dell'esofago, della vescica, alcuni tipi di carcinoma polmonare e renale. Lo rend noto Bristol Myers Squibb, precisando che si tratta del primo e unico inibitore di PD-1 disponibile in modalità di somministrazione sotto pelle nell'Unione europea. Nivolumab è un anticorpo monoclonale inibitore di PD-1, una proteina che si trova sulla superficie dei linfociti T, cioè cellule del sistema immunitario il cui compito è regolare l'attività del sistema immunitario per evitare che attacchi le cellule sane. Sfruttando il nostro sistema immunitario contro il cancro, nivolumab è un'importante opzione, in monoterapia o insieme a altri farmaci. La formulazione sottocutanea viene somministrata con un'iniezione sotto la pelle ed è un'alternativa all'infusione endovenosa. Rispetto a quest'ultima presenta diversi vantaggi, come ridurre il tempo dedicato alla somministrazione del trattamento e semplificare la somministrazione del trattamento per i pazienti con vene di difficile accesso. L'approvazione si basa sui risultati dello studio di Fase 3 CheckMate -67T, che ha analizzato i dati di 495 pazienti scelti in modo randomizzato a ricevere nivolumab per via sottocutanea o per via endovenosa. I risultati hanno dimostrato "un profilo di efficacia e sicurezza sovrapponibile". "Questa approvazione rappresenta un momento storico per l'oncologia europea. Possiamo offrire una terapia di 3-5 minuti con un'efficacia simile a quella della formulazione endovenosa", ha dichiarato Dana Walker, responsabile globale del programma nivolumab di Bristol Myers Squibb. L'approvazione, già avvenuta negli Stati Uniti, ora è valida anche in tutti i 27 Stati membri dell'Unione Europea, oltre a Islanda, Liechtenstein e Norvegia. "Ora i pazienti hanno un'alternativa pratica e personalizzabile per affrontare le sfide della terapia", conclude Laurence Albiges, ricercatrice presso l'Université Paris-Saclay e Gustave Roussy.

S.Pillai--MT