Madras Times - Banca Ifis dona 1,5 mln al Bambino Gesù per diagnostica e Car-T

Banca Ifis dona 1,5 mln al Bambino Gesù per diagnostica e Car-T

Banca Ifis dona 1,5 mln al Bambino Gesù per diagnostica e Car-T

Onesti, 'donazione permetterà di migliorare assistenza'

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Banca Ifis dona 1 milione di euro all'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù per l'acquisto di una Pet-Tc, tecnologia per le indagini diagnostiche, e, nell'ambito del piano di finanziamento da 3 milioni di euro annunciato nel 2023, eroga altri 500 mila euro per la sperimentazione della cura contro i tumori cerebrali maligni. L'atto di donazione, è stato firmato oggi nella sede del Gianicolo dell'Ospedale dal presidente del Bambino Gesù, Tiziano Onesti e dal presidente di Banca Ifis, Ernesto Fürstenberg Fassio. "Il generoso contributo di Banca Ifis, che da anni è al fianco del nostro Ospedale, rappresenta un modello virtuoso di collaborazione tra realtà diverse, unite da un obiettivo comune: tutelare la salute dei bambini- dichiara Tiziano Onesti - Investire in tecnologie all'avanguardia e nella ricerca scientifica, soprattutto in ambiti ancora poco esplorati della medicina pediatrica, significa offrire cure sempre più efficaci e sicure ai nostri piccoli pazienti". L'introduzione della Pet-Tc (Tomografia a Emissione di Positroni associata a Tomografia Computerizzata) permetterà di rispondere alla crescente richiesta di indagini diagnostiche, garantendo la continuità assistenziale, migliorando la precisione diagnostica e la sicurezza del percorso di cura, riducendo inoltre le dosi di radioattività grazie a protocolli calibrati per l'età pediatrica. Lo strumento sarà anche integrato nei progetti di ricerca sperimentale dedicati alle specifiche esigenze terapeutiche dei bambini. Riguardo alla sperimentazione clinica della terapia genica Car-T, che usa cellule modificate per colpire la proteina GD2, un bersaglio dei tumori maligni del sistema nervoso centrale, questa ha finora coinvolto 22 pazienti, tra bambini e giovani adulti dai 6 mesi ai 30 anni, affetti da tumori recidivi o resistenti alle terapie tradizionali, su un totale previsto di 54. I primi risultati hanno mostrato un trattamento sicuro e ben tollerato, senza effetti collaterali gravi o inattesi. "E' proprio grazie a collaborazioni concrete come questa che possiamo continuare a migliorare la qualità dell'assistenza e aprire nuove strade nella lotta contro le malattie più complesse", conclude Onesti.

O.Sethi--MT