

Una nuova specie di ascidia scoperta nel golfo di Napoli
Rivelati adattamenti unici alla vita nei fondali sabbiosi
Studiare a fondo la tassonomia e la biologia degli organismi marini è fondamentale per tutelarne la biodiversità e comprenderne i comportamenti, specialmente in gruppi poco conosciuti o difficili da osservare. Un recente studio pubblicato sulla rivista Invertebrate Systematics (https://www.publish.csiro.au/IS/IS24103) e portato avanti da un team di ricercatori composto da Riccardo Virgili, dottorando presso l'Università Federico II di Napoli ed associato alla Stazione Zoologica Anton Dohrn (SZN), Valentina Tanduo (SZN), Salvatore D'Aniello (SZN), Angelo Fontana (l'Università Federico II e ICB di Pozzuoli), Xavier Turon (Centro di Studi Avanzati di Blanes) e Fabio Crocetta (SZN), ha permesso di scoprire una nuova specie di ascidia (organismi filtratori che si nutrono di microrganismi) dai fondali del Golfo di Napoli. Questa specie, rinvenuta nelle acque della baia di Posillipo e più precisamente nei fondali prospicienti Villa Rosebery, è stata dedicata dai ricercatori alla eminente ascidiologa francese Françoise Monniot, da poco scomparsa. La specie, che raggiunge dimensioni massime attorno al centimetro, vive nei fondali sabbiosi filtrando i nutrienti presenti nell'acqua marina. "Fin qui nulla di eccezionale, dal momento che questo stile di vita è comune a buona parte delle specie imparentate" — spiega Riccardo Virgili, primo autore dell'articolo. Tuttavia, continua "è proprio in ambito comportamentale che questa specie ha mostrato delle caratteristiche del tutto eccezionali. Infatti, le altre specie di ascidie sono solitamente immobili, vivendo ancorate a substrati duri. Questa, invece, non solo vive libera sul substrato, ma è anche in grado di spostarsi liberamente su di esso, fenomeno probabilmente legato ad un cambiamento delle condizioni esterne, che non le risultano più così congeniali". Infatti, la specie appena scoperta è in grado di liberarsi dal peso accessorio (i granelli di sabbia che agglomera nella tunica) per poi passare da una posizione di filtrazione statica ad una mobile, che le permette di strisciare sulla sabbia e spostarsi alla ricerca di un luogo migliore dove stabilirsi. "Tale fenomeno è stato documentato e filmato per la prima volta nella specie in questione" — prosegue Fabio Crocetta, coordinatore della ricerca. Ed aggiunge: "Ciò fornisce nuove informazioni sullo stile di vita di alcune ascidie e ci potrà aiutare a comprendere la loro evoluzione. In generale, le ascidie sono il gruppo di organismi più prossimi ai vertebrati, inclusi noi umani. Lo studio dei loro meccanismi evolutivi è quindi centrale per comprendere come si siano differenziati i nostri antenati comuni, ormai estinti". La scoperta di una nuova specie dalle acque affollate di Posillipo non deve stupire, ma piuttosto far riflettere sulla complessità degli ambienti marini e la loro protezione. Infatti, gran parte della biodiversità marina è ad oggi messa a rischio prima ancora di essere scoperta. Inoltre, cambiamenti climatici ed inquinamento sono fenomeni alquanto amplificati nelle grandi metropoli, e quindi è sempre più necessario non solo monitorare e tutelare tali ambienti costieri, ma anche cercare di far sviluppare una maggiore consapevolezza collettiva in coloro che ne usufruiscono, anche solo per un semplice bagno.
N.Mukherjee--MT