Madras Times - Kristen Stewart, racconto, dolore, desiderio e rabbia

Kristen Stewart, racconto, dolore, desiderio e rabbia
Kristen Stewart, racconto, dolore, desiderio e rabbia

Kristen Stewart, racconto, dolore, desiderio e rabbia

Esordio regia a Cannes con ‚Chronology of Water'

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(di Francesco Gallo) Una storia non lineare e davvero sincopata e rumorosa attraversa le tappe della vita dell'eroina di Kristen Stewart che lei racconta nel suo primo film da regista, in The Chronology of Water', adattamento del romanzo autobiografico di Lidia Yuknavitch presentato al festival di Cannes a un Certain Regard. Ovvero frammenti di una donna dall'infanzia ammaccata, caotica e questo fino all'università, la maternità e la rinascita. Ma soprattutto l'attrice di 'Crimes of the Future' di David Cronenberg, cerca di trascrivere ciò che la lettura del libro della Yuknavitch ha scatenato in lei: un vortice di dolore, desiderio, rabbia e tenerezza con i temi dell'abuso sessuale, della dipendenza, dell'amore queer, del lutto perinatale. Un libro ossessione, il progetto di una vita che è riuscita a realizzare in otto anni non trovando produttori disposti a realizzare una storia così dolorosa. "Questo film è stato un atto d'amore radicale - ha detto con grande partecipazione nella Sala Debussy alla prima stampa -. Dopo otto anni di creazione quest'opera non chiede altro che di essere vista e ascoltata. Ora - ha poi concluso rivolta al pubblico in sala - : strappiamo questo cerotto e guardiamo questo fottuto film". Rivelata dalla saga di 'Twilight', Kristen Stewart dopo Cronenberg nel 2022, 'Cafe Society' di Woody Allen nel 2016 o 'Personal Shopper' (2016) di Olivier Assayas e 'Sils Maria' (2014), torna a Cannes per la settima volta, con questo film, che mette in scena Imogen Poots nel ruolo di Lidia, la protagonista. "È davvero sorprendente, mi fa rizzare i capelli in testa", dice dell'attrice. E ancora la regista: "ho letto questo libro sacro di Yuknavitch nel 2017, durante le riprese del film JT LeRoy e sono rimasta completamente incollata. Corrispondeva a tutto ciò che mi piace: ovvero mettersi in una posizione di disagio per innescare scambi di emozioni fulminee, ma anche questa capacità di decostruire, scrivere e riscrivere". Mentre sul fronte sceneggiatura dice: "Ho scritto molto, anche troppo, ma è stato difficile. Si trattava di raccontare i temi dell'abuso sessuale, della dipendenza dalle droghe ovvero far sentire la sua voce attraverso il corpo e far capire anche come si può attraversare tutto questo come donna in questo fottuto mondo di oggi. Una cosa tutt'altro che facile".

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F.Garg--MT