

Martone, il mio road movie inno alla sorellanza
"Fuori è un incrocio magico con Golino e Goliarda Sapienza"
(dell'inviata Alessandra Magliaro) Un "road movie in cui nulla doveva veramente accadere ma tutto doveva vivere sullo schermo" dice Mario Martone offrendo una prima chiave di lettura di Fuori, unico film italiano in lizza per la Palma d'oro, oggi in anteprima mondiale al festival di Cannes e dal 22 maggio in sala con 01. Con l'ispirazione di una base letteraria, la sceneggiatrice Ippolita De Majo ha dato forma ad una "ossessione Goliarda Sapienza che ci aveva investito da anni - racconta all'ANSA Martone - e che per un incrocio davvero magico ha coinvolto Valeria Golino, a sua volta legata alla scrittrice. Così mentre noi immaginavamo un film su di lei abbiamo saputo che Golino aveva preso i diritti dell'Arte della Gioia di Goliarda Sapienza per la serie e il film che poi ha fatto e ci siamo ripromessi di lavorare insieme". Una fascinazione dovuta a molti motivi, sottolinea il regista: "Goliarda era una persona particolare, il suo percorso difficile, ricordiamoci che è stata sottoposta anche ad elettroshock, la sua grande curiosità e la sua scrittura speciale ci evidenziano che nessuno si salva da solo e questa è una grande verità ma che nessuno si salva senza l'immaginazione. L'immaginazione è qualcosa che ti restituisce a te stesso. Siamo imprigionati più o meno letteralmente da molti recinti, ci si salva con l'immaginazione è la lezione di Goliarda e penso che sia anche un gesto politico". Il film racconta una parte della vita di Goliarda Sapienza: l'estate a Roma nel 1980 quando senza finanze, con il manoscritto dell'Arte della gioia rifiutato, senza lavoro, finisce in carcere ("per 5 giorni o due mesi e mezzo, la verità non si sa", dice Martone) a Rebibbia per aver rubato dei gioielli in casa di un'amica durante una festa ai Parioli. L'incontro con le detenute diventa amicizia, attrazione, solidarietà, scoperta di altri mondi e proseguirà fuori il carcere, "una storia di amicizia libera, sorellanza, maternità e desiderio, perdersi e volersi ritrovare", dicono De Majo e Martone. "Quella Roma l'ho vissuta, da giovane artista che la frequentava per il teatro d'avanguardia che è stato il mio inizio e la mia formazione - spiega il napoletano Martone - e l'ho sempre amata. Girare a Rebibbia, con ex detenute e con le detenute che con la guida di Francesca Tricarico lavorano al progetto Le Donne del Muro Alto, girare nella vera casa di Via Denza dove abitava Goliarda ai Parioli o a Porta Maggiore, alla Stazione Termini, nella pasoliniana Via Acqua Bullicante, tutto secondo le indicazioni che si trovano nei suoi libri, è stato per me decisivo: a me più del realismo piace la realtà e per questo mi ostino a girare in luoghi veri e non mi piace la ricostruzione. Inoltre di lei mi interessava quello sfondo politico che è una dimensione della storia: non sono stati solo Anni di Piombo ma anni di utopie, sperimentazioni artistiche e umane, libertà e anarchia e Goliarda li rappresentava con le sue contraddizioni". Il carcere di Fuori, così come lo racconta la stessa Sapienza: "è una sezione della società, questo non vuol dire che carcere è bello ma che lì dentro non dobbiamo pensare alla pattumiera dell'umanità ma il luogo in cui si ricostruisce la società, almeno questo dovrebbe essere". Trovare sulla strada di questo Valeria Golino "è stato speciale proprio perchè c'era lei, ma anche coinvolgere il resto del cast è stato mettere insieme un film di amore che spero affiori. Goliarda descriveva il personaggio di Elodie come una dea, l'ho conosciuta e mi è sembrata perfetta, Matilda De Angelis è sorprendente per come si è calata, slang romanesco compreso, nell'affascinante Roberta di cui Goliarda-Golino si invaghisce". Per Mario Martone è la terza volta in concorso a Cannes, "sono stato scoperto tardivamente - scherza - ma è una grande emozione far partire da qua il film". Fuori è prodotto da Nicola Giuliano, Francesca Cima, Carlotta Calori, Viola Prestieri, Annamaria Morelli ed è una coproduzione Italia-Francia: Indigo film con Rai Cinema e The Apartment, società del gruppo Fremantle, per l'Italia.
E.Bansal--MT