Madras Times - Riccardo Muti maestro di cori e i Tallis Scholars a Ravenna

Riccardo Muti maestro di cori e i Tallis Scholars a Ravenna
Riccardo Muti maestro di cori e i Tallis Scholars a Ravenna

Riccardo Muti maestro di cori e i Tallis Scholars a Ravenna

L'1 e 2 giugno cori professionisti e amatoriali da tutta Italia

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"Cantare amantis est" è fra gli appuntamenti più attesi del cartellone di Ravenna Festival: Riccardo Muti ha chiamato a raccolta l'1 e il 2 giugno al Pala De André, tutte le voci del Paese, cori e coristi professionisti e amatoriali, principianti ed esperti, di qualsiasi età e tessitura, per riunirle in un unico grande coro e dar vita a un'esperienza di comunità musicale di alto valore simbolico. E di straordinario valore musicale: perché le oltre 3000 voci che da tutta Italia hanno risposto all'appello prenderanno parte a lunghe sessioni di prova dirette proprio dal celebre direttore d'orchestra. Una masterclass, aperta al pubblico, in cui studiare, approfondire e provare alcune delle più significative e celebri pagine corali di Giuseppe Verdi: "Patria oppressa!" da Macbeth e "Jerusalem!" da I Lombardi alla prima crociata, fino al "Va' pensiero" da Nabucco. Sempre l'1 giugno, alle 21.30 nella Basilica di San Vitale, Ravenna Festival celebra i cinquecento anni della nascita di Giovanni Pierluigi da Palestrina, il compositore che influenzò alcuni dei giganti dei secoli successivi, da Händel a Beethoven, segnando indelebilmente le rotte della musica sacra. Lo fa col ritorno dei Tallis Scholars diretti da Peter Phillips che hanno scelto di mettere a confronto le musiche di Palestrina con quelle del novantenne compositore estone Arvo Pärt. I Tallis eseguiranno la Missa brevis, in cui l'equilibrio del contrappunto si alterna a oasi di cristallina omofonia, le toccanti Lamentazioni del Sabato Santo o Surge, illuminare, Jerusalem, fra i mottetti che avrebbero poi influenzato i "doppi cori" dei compositori a venire. E ancora: il Nunc dimittis proposto anche nella tecnica "tintinnabuli" di Pärt, il cui Da pacem recupera invece lo stile dei mottetti rinascimentali. Suggestivo ponte tra passato e futuro è l'omaggio alla città di Reykjavík, committente dell'opera Which Was the Son…; la genealogia di Gesù (secondo Luca) era infatti destinata a un coro di giovani di tutte le capitali della cultura europee.

R.Joshi--MT