Madras Times - Lelli e Masotti Musiche, la mostra fotografica a Bologna

Lelli e Masotti Musiche, la mostra fotografica a Bologna
Lelli e Masotti Musiche, la mostra fotografica a Bologna

Lelli e Masotti Musiche, la mostra fotografica a Bologna

Ottanta scatti in bianco e nero, fino al 7 settembre

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Dal pianista Maurizio Pollini, fotografato dall'alto del lampadario della sala del Piermarini, a un anziano Goffredo Petrassi che osserva da un palco di proscenio uno sfocato Riccardo Muti sul podio dell'Orchestra della Scala, fino alla Compagnie Lubat in piazza Duomo a Milano e al dialogo tra i giganti Claudio Abbado e Daniel Baremboim in prova in occasione del concerto del 2012 che segnò il ritorno di Abbado sul podio della Filarmonica, seppure insieme all'Orchestra Mozart. Sono alcuni degli scatti di Silvia Lelli e Roberto Masotti che si possono ammirare nella mostra "Lelli e Masotti Musiche" dal 5 giugno (l'inaugurazione alle 18,30) fino al 7 settembre al Museo Internazionale e Biblioteca della Musica di Bologna. La mostra fotografica, a cura di Silvia Lelli con la collaborazione di Riccardo Negrelli, è una narrazione per immagini che disegnano insieme un ritratto trasversale della musica dal vivo in Italia e all'estero attraverso la fotografia. Una galleria di storie in cui le musiche, nel senso più ampio del termine, sono rappresentate senza limiti di genere, appartenenza e connotazione. Le fotografie selezionate per lo spazio mostre temporanee del Museo della Musica, oltre 80 scatti in bianco e nero, danno vita a un percorso in cui si incontrano gli uni accanto agli altri compositori, interpreti, direttori, cantanti, ma anche intere orchestre, scene e strumenti appartenenti a universi musicali e artistici diversissimi. Alcune delle fotografie in mostra fanno riferimento alla città di Bologna: da Lucio Dalla, Francesco Guccini e Roberto Vecchioni nella celebre fotografia scattata nella Trattoria da Vito, al concerto di Duke Ellington al Bologna Jazz Festival del 1973. Una selezione di fotografie viene esposta anche all'interno delle sale del Museo al piano nobile, come una sorta di appendice: gli allestimenti d'opera e le scenografie ritratte dalla coppia di artisti (dal 1979 fotografi del Teatro alla Scala) dialogano con le incisioni e le partiture originali esposte, cosi come i ritratti di musicisti e gli strumenti di ieri e di oggi entrano in risonanza con i documenti delle collezioni: dal Clavemusicum omnitonum al pianoforte preparato di John Cage, dal danzatore contemporaneo Marco Pierin agli spartiti per danza di Cesare Negri fino al dettaglio delle mani di András Schiff che tornano a posarsi sul fortepiano Pleyel 1844 di Gioachino Rossini, che lui stesso suonò in museo nel 2005.

B.Chawla--MT