Madras Times - Luis Ortega, 'in El Jockey il mio fantino accede a tante vite'

Luis Ortega, 'in El Jockey il mio fantino accede a tante vite'
Luis Ortega, 'in El Jockey il mio fantino accede a tante vite'

Luis Ortega, 'in El Jockey il mio fantino accede a tante vite'

Film da Venezia 2024 alle sale. 'Milei? 'Odia tutti e se stesso'

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Un personaggio che è al tempo stesso "un fantino, un tossicodipendente e un ubriacone; poi però 'cade da cavallo', e arriva per lui l'occasione per allontanarsi dal suo ruolo nella società o da qualsiasi cosa si aspettino da lui". Così il regista argentino Luis Ortega descrive con l'ANSA il protagonista di El Jockey, la sua tragicommedia noir intinta nel surreale (una fonte d'ispirazione è Kaurismaki, legame rafforzato dallo stesso direttore di fotografia, Timo Salminen) con Nahuel Perez Biscayart, Ursula Corbero, Daniel Gimenez Cacho e Mariana Di Girolamo. Il film, dopo il debutto in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2024 e la partecipazione ad altri festival internazionali, arriva nelle sale italiane dal 17 luglio con Lucky Red. Ortega, classe 1980, autore che già si era messo in luce per l'originalità delle sue forme di racconto, da Caja negra a L'angelo del crimine, in El Jockey segue il percorso, attraverso varie identità, anche di genere, compiuto da Remo (Perez Biscayart), fantino famoso in disgrazia, per i debiti con il Boss Sirena (Cacho) e le sue dipendenze, e vicino al capolinea anche nella sua storia con Abril (Corbero). Una caduta da cavallo innesta in Remo una lotta con i ricordi e una trasformazione emotiva. Nella fuga dagli uomini di Sirena, Remo si muove in altre identità come quella di Dolores, tra gangster, amori finiti, nuovi inizi, maternità e paternità. "Quando Remo, a inizio della storia, chiede alla sua ragazza cosa dovrebbe fare per migliorare le cose, lei risponde che dovrebbe morire e rinascere ed è un po' quello che succede", dice Ortega, che ha portato nel protagonista anche alcuni tratti di un giovane senzatetto russo incontrato più volte nelle strade di Buenos Aires e un momento vissuto dal fratello cinquantenne. C'è anche un legame con un libro di Jack London, Il Vagabondo delle stelle: "Là il protagonista, dopo essere stato torturato, inizia a ricordare tutte le sue vite passate e qui Remo, dopo il dolore, è come se potesse accedere a più vite". Infine, Ortega fa un accenno alla situazione in Argentina e Ai conflitti sociali innescati dalla politica di Milei: "Abbiamo un presidente terribile - commenta -. È un uomo molto aggressivo che odia tutti ma penso odi soprattutto se stesso. È una situazione bizzarra, io non voto, non credo in una parte o nell'altra, ma quest'uomo sta provando ad ucciderci tutti".

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X.Ranganathan--MT