Prima a Reggio Emilia del quartetto Cantieri di solitudine
Composto da Emanuele Casale per il Festival Aperto
Un concerto definito "sociale" che affronta l'individualismo e le sue conseguenze sulla società contemporanea con gli strumenti dell'arte e dell'ironia: si chiama "Cantieri di solitudine", è stato scritto dal compositore catanese Emanuele Casale su commissione del Festival Aperto e sarà presentato in prima assoluta dal Quartetto Prometeo il 2 novembre alle 18 al Teatro Ariosto di Reggio Emilia. "Cantieri di solitudine" è diviso in sei movimenti che costituiscono una narrazione sonora, una proposta artistica originale che tocca le fragilità del nostro tempo, offrendo sia riflessione che liberazione emotiva sul tema della solitudine. "Il sociologo Zygmunt Bauman identificava l'individualismo e la solitudine come due tra le più insidiose questioni della modernità, - spiega Emanuele Casale - derivate dal considerare l'essere umano come un 'progetto'; con un'idea consumistica delle relazioni umane in Cantieri di Solitudine, ho tentato di evocare specifici tratti di questa condizione esistenziale che pare 'edificarsi' pian piano nel nostro mondo occidentale. Parole e suoni si alternano, collegando la creazione musicale con i significati da cui si è generata". Il Quartetto Prometeo, formato dai violinisti Lorenzo Tranquillini e Aldo Campagnari, dalla violista Danusha Waskiewicz e dal violoncellista Francesco Dillon, è un quartetto d'archi specializzato in musica contemporanea, noto per le sue collaborazioni con compositori come Salvatore Sciarrino e Ivan Fedele e per aver vinto il primo premio al Concorso di Praga nel 1998.
K.Ahmed--MT