

Ancora scontri alla manifestazione dei pensionati del mercoledì
Ancora scontri alla manifestazione dei pensionati del mercoledì
E' diventato quasi un rituale ormai quello a cui si assiste da mesi ogni mercoledì a Buenos Aires di fronte al Parlamento argentino. I pensionati manifestano insieme a partiti di sinistra e organizzazioni sociali contro i tagli alle remunerazioni applicati dal governo di Javier Milei e le forze dell'ordine reprimono sistematicamente la protesta. Una scena che si è ripetuta anche oggi, quando alcune decine di manifestanti hanno provato a forzare il cordone di agenti per avvicinarsi al palazzo del Congresso - dove l'opposizione cercava fra l'altro di discutere un progetto di aumento delle pensioni - e la polizia li ha respinti a colpi di manganellate e spruzzi di gas urticante. Nella protesta della settimana scorsa era rimasto ferito anche Padre Paco Olveira, uno dei cosiddetti sacerdoti delle baraccopoli (curas villeros) che ha manifestato in solidarietà con i pensionati e questa settimana la Conferenza Episcopale argentina ha emesso un comunicato di condanna della repressione invitando le autorità del governo al dialogo. Attualmente la pensione minima in Argentina è di 296.396 pesos (230 euro circa), mentre la pensione universale per gli anziani (Puam) che si applica a coloro che hanno meno di 35 anni di contributi è di $ 237.116 (180 euro), e la pensione non contributiva è di $ 207.477 (160 euro). Il governo Milei ha mantenuto il bonus aggiuntivo di 70.000 pesos mensile introdotto dal governo di Alberto Fernández ma senza nessun adeguamento al livello di inflazione (47% su anno ad aprile).
F.Patel--MT