

Giulio Base, 'ecco il mio viaggio nella mente di Giuda'
Il film debutta a Locarno. "Le polemiche su Torino? Sono sereno"
Un debole, un infido, un ribelle, un uomo che si sente tradito, lo strumento consapevole della volontà umana e divina. Sono tanti i volti che la letteratura il cinema, e le altre forme d'arte hanno dato all'apostolo che "vende" Gesù e poi si suicida. Il regista Giulio Base fa una scelta aperta all'interpretazione delle spettatore nel film Il vangelo di Giuda, supportato da un cast che comprende Giancarlo Giannini (voce narrante del protagonista nella versione italiana, in quella francese è Lambert Wilson), Rupert Everett, Tomasz Kot, Paz Vega, Abel Ferrara, Vincenzo Galluzzo (nel ruolo di Gesù). Il film è al debutto in prima mondiale fuori concorso al Festival di Locarno e sarà distribuito prossimamente in sala da Eagle Pictures. "Più scrivevo e più pensavo al voler fare un viaggio nella mente di Giuda, sentire veramente il flusso della sua coscienza" spiega all'ANSA. Un'idea che nella messa in scena è risolta non mostrando mai l'aspetto del protagonista adulto, prediligendo le riprese in soggettiva, per un racconto affidato ai suoi pensieri ma senza la sua partecipazione ai dialoghi (in aramaico e comunque stringati, per tutti i personaggi). Il film, prodotto da Agnus Dei, Minerva Pictures con Rai Cinema in coproduzione con Agresywna Banda e il contributo di Calabria Film Commission, unisce la libera ispirazione dai vangeli alla finzione cinematografica. Si racconta così Giuda come figlio di una prostituta, cresciuto in un bordello, diventato omicida da bambino per sottrarsi agli abusi. Da adulto, ormai a sua volta tenutario del postribolo, decide di abbandonare tutto per seguire Gesù. Tuttavia le sue aspettative sul giovane 'guaritore' si scontrano con realtà sempre difficili da comprendere. "In Giuda ci siamo tutti noi. Quante volte sbagliamo, nel bene o nel male tradiamo. Il tradimento non è soltanto quello fisico, d'amicizia o di relazione, è anche un tradire se stessi, sbagliare nelle scelte", sottolinea il regista. L'impegno a Locarno per Base arriva mentre è nel pieno della preparazione del Torino Film Festival di cui è direttore artistico, ruolo in cui ha esordito nel 2024 e che ha portato alcune polemiche per lo sforamento del budget e la nomina come consulente della moglie di Base, Tiziana Rocca, produttrice, organizzatrice di eventi e, fra gli altri, direttrice del Taormina Film Festival. "Forse sono da psicanalizzare in questo senso, perché la mia prima risposta alle critiche, ai titoli brutali, è una risata, non me la prendo. Poi lo spirito critico ben venga, è impossibile fare contenti tutti".
O.Naidu--MT